Friday, June 12, 2015

Dall'albicocca in poi

Questa sera a fine pasto ho assaggiato la prima albicocca della stagione. L'aspetto sbiadito non prometteva niente di buono. Al primo morso la delusione. Ma più che altro una retrospettiva di pensieri interminabile.
Con il sapore insipido mi ha travolta la malinconia per quelle cose che qui per svariati motivi non ho più, non mangio più o non vedo più.
E cioè:
-Le albicocche che nonna comprava al mercato, belle e quasi arancioni, succose, dolci, morbide.
-Il suono delle campane. Da brava eretica non vado in chiesa, non ne avrei motivo, ma il suono delle campane, un po'  campagnolo, quasi mi manca. Quelle allegre e quelle che fanno venire sonno quando le senti alle due di un pomeriggio di Luglio. Qui non le sento mai, forse ci sono ma io ancora non le ho sentite.
- Le stradine sterrate e polverose di alcuni paesini.
- I ciottoli scomodissimi sui quali solo noi possiamo camminare.
- Le giratine della domenica. Non fanno parte della cultura americana. Punto. Si fa altro e mi sono adattata.
- La minestra di pane della mia nonna. Lo stomaco brontola quando ci penso.
- Il ragù della mia mamma. Ci provo e mi impegno ma non mi verrà mai così buono!.
- Le passeggiate alla Tinaia.
- Firenze in una notte d'estate.
- Le zucchine quelle piccole e deliziose.
- Il profumo delle pagine dell'album di fotografie di quando ero bambina. Il classico album gigante con la copertina in pelle e la velina in mezzo ad ogni pagina. La prossima volta che torno in Italia lo porto via. Ha un profumino inconfondibile, non so cosa sia esattamente ma sa di buono.
- Poter prendere il telefono e dire: "chiamo Madda e vado a trovarla in quella casa che sa di pace e tranquillità".
- Le colazioni in pasticceria. Soprattutto quelle con mia nipote.
- Il profumo di un forno che si respira dall'esterno.
- Il quotidiano la Repubblica, versione cartacea, quella vera che mi macchia le dita.
- Saper dove andare quando devo sbrigare qualche scartoffia.
- Il buio pesto in camera da letto. Non abbiamo "gli avvolgibili" ma veneziane alle finestre e quando inizia ad albeggiare la luce trova quella piccola, odiosa fessura e mi arriva dritta negli occhi.
- Una zona abbastanza buia dalla quale ammirare le stelline cadenti nelle quali ho tanto creduto e mi hanno portata qui.

Potrei continuare per ore ma mi fermo perché tutto sommato mi mancano sì un sacco di cose ma qui ho trovato la sola cosa che non avevo in Italia: Lui e "la vita che sognavo da bambino". Jova docet!

A.