Friday, December 11, 2015

L'intruso

Vorrei un giorno svegliarmi con in testa una di quelle genialate che vengono solo agli americani.  Sarà la loro elasticità mentale, la capacità imprenditoriale o semplicemente l'astuzia che molti hanno ma continuamente mi sorprendo per alcune idee che solo loro riescono a trasformare in galline dalle uova d'oro.
Soprattutto in questo periodo dell'anno emerge questa capacità tutta americana.
Nel 2004 una signora e la figlia si siedono a tavolino e inventano la storia di un elfo aiutante di Babbo Natale, con lo scopo di creare una nuova tradizione natalizia. . Con l'aiuto dell'altra figlia, a quanto pare esperta di marketing, intraprendono un percorso di promozione di questa loro iniziativa. Fanno ovviamente il botto. Vendono il libro con in allegato un elfo in stoffa, non troppo bello o ben fatto e con lo sguardo da bamboline dei film del terrore.
Pic da shop.elfontheshelf.com

Per capirsi il libro, tutto in rima, narra dell'arrivo di questo elfo nella casa di tutti i bambini. Suggerisce al bambino che lo legge di scegliere un nome per lui e gli spiega come funziona. Cioè che vivrà con lui tutto il mese di Dicembre o un pochino di più perchè a volte si presentano nelle case il giorno dopo il Thanksgiving.
Durante il giorno se ne sta seduto da qualche parte della casa e osserva il comportamento del bambino per viaggiare poi di notte al Polo Nord e raccontare il tutto a Babbo Natale. Prima che il bambino si svegli sarà tornato a casa ma si posizionerà diversamente rispetto al giorno prima. Quindi appena svegli i bambini devono andare a cercarlo. C'è però una piccola regola da rispettare perché la magia di questo piccolo osservatore non svanisca. Non va mai toccato, deve essere lasciato nella posizione in cui il bambino lo trova la mattino. Così fino alla notte della Vigilia, notte in cui l'amico spione se ne torna al Polo Nord fino al Natale successivo.
Tutto questo richiede ovviamente la volontà e la voglia dei genitori di spostare ogni notte il benedetto intruso e trovargli una nuova posizione. Logicamente googolando un pò si trovano svariati suggerimenti su dove farlo trovare. "The elf on the shelf" letteralmente significa "l'elfo sulla mensola". Ecco, lo si trova ovunque fuorchè su una mensola. Nelle case di gente con figli l'ho visto attaccato ai lampadari, nel bagno, sui pensili della cucina, dentro le confezioni di cibo, nelle scarpe... insomma basta fare una veloce ricerca su intenet per trovare l'ispirazione.
Questo piccoletto nasce come deterrente al cattivo comportamento dei bambini. Dovrebbe quindi servire a farli stare buoni almeno un mese l'anno. Ripeto, a me fa solo impressione. Quegli occhietti fissi e quel sorriso assassino. Fossi un bambino preferirei ricevere il niente da Santa pur di non avere questo che mi guarda in quel modo.
"Ai miei tempi" mi dicevano che Babbo Natale mi vedeva e io non mi ponevo nemmeno il dubbio di come facesse. Credevo fosse la stella più luminosa che vedevo in cielo durante il mese di Dicembre.
Ho letto che molte sono le critiche a questo stratagemma in voga nell'ultimo decennio e concordo con chi dice che si tratta semplicemente di "una mossa di marketing travestita da nuova tradizione natalizia".
Infatti oltre al libro classico con il pupazzo si trovano ovunque i dvd, l'applicazione per lo smart phone così come accessori e abbigliamento che costano un occhio della testa.
Tralasciando l'aspetto educativo e la furbata che questa trovata rappresenta, mi fanno ridere le immagini online di molti genitori che perdono il lume della ragione nel riposizionare ogni notte l'elfo da qualche parte della casa. Così come il sarcasmo e i mille dibattiti divertenti che questo suscita.
Il migliore secondo me viene dalla rubrica "pros and cons" nello show di Jimmy Fallom, cioè i pro e i contro di avere in casa questo spione.
Guardatevelo, scusate ma è solo in Inglese! A seguire un link che vi suggerisce 100 idee nel caso vi venisse la voglia di investire più di trenta dollari nell'emissario di Babbo Natale.