Saturday, January 3, 2015

La famosa "return policy"

Da quando sono qui ho potuto sperimentare e capire che il motto "soddisfatti o rimborsati" esiste davvero.
Praticamente il 98% della merce che si acquista può essere riportata in negozio con il conseguente rimborso totale della spesa.
Solo un paio di grandi brand hanno rigide regole in fatto di restituzione e rimborso ma per il resto è possibile e incredibilmente facile.
Questo vuol dire che quando sei colto da indecisione in un negozio puoi comprare gli articoli che ti interessano ma non ti convincono, andare a casa e prenderti del tempo per decidere comodamente. Dopodiché tornare in negozio, restituire la merce accompagnata da scontrino e riavere i tuoi soldi indietro, cash o direttamente sulla carta di credito che hai usato.
Due recentissimi episodi accaduto dalla sottoscritta.
La scorsa settimana sono andata  a far spesa e tra le varie cibarie acquisto un barattolo di noccioline miste salate e un telecomando universale.
La sera stessa, io e mio marito spaparanzati sul divano, decidiamo di concederci uno snack. Apriamo il barattolo e ci rendiamo conto che ho comprato noccioline salate quando avrei voluto comprare quelle non salate.
Ci guardiamo, vado a cercare in borsa lo scontrino perso in qualche tasca interna, una volta recuperato decidiamo che il giorno dopo sarei tornata in negozio a restituire le noccioline in cambio di quelle non salate.
Così faccio il giorno seguente. Mi metto in fila ( quella vera, rispettosa, educata, ben allineata) nella sezione "returns" del negozio. Spiego alla signora il motivo per cui sono lì e dopo meno di 20 secondi ho i miei soldi in tasca. Torno in negozio e compro quel che volevo sin dall'inizio.
Qualche giorno dopo mio marito ha provato il telecomando universale e si rende conto che il pulsante del volume non funziona. Decide per la restituzione. Quindi va a rovistare nel sacco per il riciclo della carta, recupera la scatola ridotta in mille pezzi, mette scatola e tutti i componenti del telecomando in una anonima busta di plastica. Rieccomi nello stesso negozio, stessa composta fila.
Quando arriva il mio turno spiego alla commessa il problema e mi scuso per le condizioni della scatola ( io da brava italiana non abituata ai veri diritti del consumatore soddisfatto o rimborsato). Questa mi spiega che l'importante è che non manchi il contenuto integro. Stessa scena: 20 secondi e vengo rimborsata.
È davvero un bel vantaggio poter usufruire di questi diritti e sapere di non rischiare ma mi sorgono molte domande. 
Penso al barattolo di noccioline. Ne avremmo assaggiate cinque. Quel prodotto è secondo me ancora fruibile. Che fine farà? Sarà donato a chi ha poco da mangiare? E il telecomando? Magari con una piccola riparazione può essere rivenduto con tanto di sconto. Penso a quali siano le vere ragioni che spingono i negozi a concedere tutto questo a noi acquirenti. Forse perché così si è spinti a tornare a comprare presto? Dove sta il loro guadagno? E il nostro andare avanti e indietro per negozi a restituire merce non è di per se uno spreco? Non si consuma benzina e tempo? Cosa succede a tutta questa merce restituita? 
Per ora continuo ad esercitare questo diritto dato che non mi viene negato (devo ricordarmi che presto dovrò riportare indietro la tovaglia che non ho utilizzato per il pranzo di Natale!) ma ho molti dubbi. Per questo mi voglio documentare meglio e capire chi ci guadagna e chi ci rimette.