Saturday, December 5, 2015

A B C e un pò della D

La prima volta che ho incontrato il medico di famiglia qui mi ha fatto diecimila domande. Una di queste è stata: " assumi quotidianamente vitamine?". Ho ingenuamente risposto no, perchè nemmeno sapevo di cosa stesse parlando. Quali vitamine? Per quale motivo? Ne sono carente? Chi lo ha detto? Ma più che altro cosa vuoi da me? Io sto bene così. In quel momento mi viene in  mente la mia esperienza con le vitamine durante la mia infanzia. Ricordo di averle prese dopo aver passato inverni perennemente ammalata. Pesavo così poco che bastava una ventata per portarmi via. Ero mingherlina, estremamente cagionevole, e i miei genitori pensavano che la pappa reale e qualche altro intruglio, che solo pensarlo mi fa venire i conati di vomito, potessero funzionare.
Alla mia faccia perplessa e anche un pò stizzita la dottoressa ha iniziato a farmi un lungo elenco di motivazioni per le quali dovrei assumere vitamine ogni giorno. Finché è andata a colpirmi nel punto dolente. Diciamo un paio di punti. Il fatto che sono ultre trentenne, ormai prossima ai quaranta, e di conseguenza, in età da figli. Ufficialmente la scadenza si sta sempre più avvicinando. Non serviva certo lei che me lo ricordasse così.
Mi ha spiegato quanto sia importante per una donna "di una certa età" avere tutte le vitamine al posto giusto, immancabili e presenti per preparasi ad una eventuale gravidanza. La vitamina principale è l'acido folico, ma questo lo sapevo già. Lascio l'ambulatorio alla fine della visita con un pò di confusione nella testa. Sono polemica di natura e mi chiedo come faccia lei a sapere se sono carente di certe vitamine o meno. Mi ha fatto un prelievo?. Sa lei come mangio io tutti i giorni a casa mia? L'ha capito che sono italiana?! No, e allora?!. Va beh, decido di darle ascolto e ritiro il multivitaminico che mi ha prescritto.
Passano pochi giorni e ci rinuncio perchè il ferro contenuto in queste mi appesantisce lo stomaco, è davvero fastidioso. La chiamo e lei mi suggerisce di cercare prodotti da banco che non contengano il ferro. Quindi vado in spedizione e mi si apre un mondo sconosciuto. Un mondo spaventoso a mio avviso, non ne so molto e continuo a domandarmi perché perdo tempo così.
In farmacia si trovano interi corridoi dedicati solo ed esclusivamente a centinaia di vitamine. messe in bella mostra, ben in vista in ordine alfabetico, con etichette accattivanti, in capsule morbide , colorate o addirittura di consistenza gelatinosa come fossero caramelle alla frutta. Effettivamente incuriosiscono. Altra coferma della bravura degli americani nel marketing.
Ci son per tutti i gusti e per tutte le esigenze. Per l'inverno, quindi a base di vitamina C, quelli specifiche per le donne in allattamento o quelle che stanno programmando una gravidanza. Quelle solo per gli uomini sotto i cinquant'anni e per quelli over perché poi inizia la vecchiaia e quindi serve altro. Mix di vitamine per i capelli fragili, per le unghie e per la pelle. Per le ossa, per gli occhi e per i "ciucchi". Mi fanno tanto ridere le note sulle etichette di questi prodotti. Cioè dopo aver dettagliatamente descritto i valori nutrizionali che questi dovrebbero apportare, le percentuali del bisogno quotidiane che queste soddisfano, c'è sempre una piccola nota che ci ricorda che qualunque cosa appena letta sopra non è stata valutata dalla Food and Drug Administration  (quindi secondo me perde di credito) e che il tale prodotto non ha lo scopo di prevenire, curare o trattare alcun tipo di malattia o sintomo. Ovvio che non ci aspettiamo l'immortalità da una caramella ma allora che me ne faccio?


Non possono ovviamente mancare quelle dedicate ai bambini. Hanno un aspetto veramente accattivante visto che si presentano sotto forma di caramelle gommose firmate Flintstones, da assumere al mattino magari dopo una bella e grassa colazione americana. Ma che importa se una bambina di tre anni alle otto del mattino si spara un bel piatto di uova strapazzate con pane unto di burro e ketchup. L'importante per la sua crescita è che al mattino prenda queste benedette vitamine. Quando vedo i genitori invitare i figli ad assumere questa roba percepisco un velato senso di colpa che devono velocemente nascondere sotto il tappeto. Forse consapevoli che i loro figli vengono nutriti a base di schifezze si sentono meglio a dargli le vitamine credendo che queste compensino la loro alimentazione poco sana.
Inoltre, nel migliore stile americano vengono vendute in confezioni mega galattiche da almeno centoventi compresse.
Devo ammettere che anche io sono diventata consumatrice di acido folico, nel caso il miracolo avvenisse!
Ho anche provato un paio di multivitaminici e boh non credo di aver rinforzato niente. Ho deciso cosi' di smettere.
Frequentando amici e parenti americani ho realizzato quanto sia radicata la credenza che affidarsi alle vitamine faccia bene, quanto queste facciano parte della loro vita. Nelle loro case trovano talvolta un posto di rilievo nei ripiani delle cucine o sui tavoli, pronte all'uso al mattino insieme a mezzo litro di caffe'. Le vedo ovunque, un incubo!. Mi scatta il crudele confronto invece con la nostra cucina o il nostro tavolo dove c'è sempre un bel cesto di frutta fresca.
Parlando con Silvia, che è medico e vive qui, ho capito che questi supplementi alimentari  talvolta hanno poche sostanze nutritive e minerali necessari o addirittura ne contengono troppe. E questo non fa altro che alimentare i miei dubbi: ma perché li devo prendere se non so esattamente se ne ho bisogno o meno?. Perché la gente li assume così, con la convinzione di fare bene senza una vera supervisione medica?.  Facendoci due risate su questa fissazione tutta americana, io e Silvia siamo arrivate a concordare sul fatto che forse milioni di americani dovrebbero semplicemente rivedere le loro abitudini alimentari. Essere sicuri che sulle loro tavole non manchino, ogni giorno, le autentiche vitamine e i sani nutrienti che il "cibo vero" ci offre.
Potrebbero iniziare almeno a provare. Sì è vero, mica tutti sono così sprovveduti e ignoranti. Molti già lo fanno ma capisco che di strada ce n'è ancora molta da fare quando parlo con un americano doc e questo mi dice che sta seguendo una dieta priva di carboidrati, ma ricca di tutto il resto. Biberoni di super  alcolici compresi.
Io intanto continuo a mangiare nel modo più sano possibile, per il resto vedremo!

A.