Sunday, May 31, 2015

Prom

Mi incuriosiscono molto le cose che ho sempre e solo visto nei film ma che in realtà fanno parte della cultura americana.
Questo è il periodo della chiusura delle scuole per le vacanza estive.  Ma per coloro che si congedano dalle scuole superiori è tempo di grassi festeggiamenti. Cioè è tempo di Prom.
Sì, quel ballo della scuola che nei film viene tanto esaltato come l'evento dell'anno e che segna per sempre la vita di un diplomando.
Siccome è un esperienza che noi in Italia non facciamo allora ho iniziato a chiedere a mio marito come andò il suo Prom ma non mi soddisfava. Così ho "ingaggiato" la figlia della vicina di casa. Michaela, 18 anni, la maggiore di tre figli che da Venerdì  scorso può dire di aver vissuto la magia della notte del Prom!
La mia "adolescente di riferimento" mi ha aiutato un po' a capire il perché di tutta questa euforia intorno a tale evento, cosa lo rende così speciale, imperdibile e unico.
La sua definizione schietta di Prom è stata: "è una grande ed ultima celebrazione di questi anni di scuola passati insieme".
Mi racconta che per questo evento la "Class of 2015" ha iniziato a raccogliere soldi già dal primo anno di scuola superiore attraverso eventi di vario tipo.


Lo scopo è racimolare abbastanza soldi per pagare una location carina e il dj per la serata danzante. Non tutti gli studenti però possono partecipare, cioè coloro che ripeteranno l'anno, chi ha debiti con la mensa della scuola, quelli che non hanno restituito un libro preso in prestito dalla biblioteca o coloro che hanno qualche problema di condotta.
Michaela ha iniziato la ricerca del suo abito a Gennaio perché a primavera sarebbe stato troppo tardi per trovare ciò che aveva in mente. Così come le varie prove di trucco e parrucco.
Il dettaglio fondamentale per partecipare a questo evento è chi ti accompagnerà. Se hai il ragazzo/a la scelta è già fatta ma se sei single allora le opzioni sono tre. Aspetti che qualcuno ti inviti, fai tu l'invito ( anche ad uno studente di un'altra a scuola purché abbia tra i 16 e i21anni) oppure vai da solo/a. Certo, ad andare da soli ci vuole coraggio perché nessun diciottenne vuol passare da sfigato che non riscuote nessun successo. Ma succede e secondo me invece chi va da solo ha solo da dimostrare di avere una gran fiducia in se stesso.
Lei ha invitato un "amico di fiducia" , un ragazzo che conosce da tempo e che frequenta un altro istituto.
L'inizio della serata è stato a casa quando, dopo essersi preparata, le hanno scattato milioni di fotografie in giardino con amici, parentado, sorella e fratello e genitori con occhi a cuore e il classico orgoglio americano stampato in faccia.

Poi via di corsa a scuola dove avviene la camminata sul tappeto rosso e la presentazione delle coppie e degli  scoppiati. Qui partecipano i 400 maturandi e al loro seguito assistono e applaudono ancora genitori, amici, e fratellame vario. Quindi una miriade di gente e Michaela dice che questo per lei è stato il momento più imbarazzante.
Nel frattempo ci sono fuori ad aspettarli le Limousine prenotate da gruppi di ragazzi che li accompagnerà alla location scelta e auto sponsorizzata. Non fasciamoci tanto la testa. Qui prenotare una limousine non costa niente, soprattutto se lo si fa in un gruppo di 10. Costa quanto una pizza e una birra.  Mentre alcuni insegnanti si occupano del tappeto rosso altri ispezionano le Limousine per essere sicuri che nessuno vi abbia nascosto alcolici. Fino ai 21 è vietatissimo bere, si rischia grosso e in questo caso rischierebbero di non diplomarsi.
Finita la sfilata inizia la parte bella della serata. Il party si svolge in un club privato che si affaccia su un lago, usato per ogni tipo di ricevimento e cerimonia. Insomma ci sono andati pesanti questi ragazzetti. Io, da quello che avevo capito da qualche film o serie televisiva , pensavo il tutto si svolgesse nella palestra della scuola. Il bello è che gliel'ho anche detto e Michaela e mi guardata un po schifata!  Mi ha poi spiegato che chi non raccoglie abbastanza fondi è costretto a ripiegare sugli ambienti della scuola ma è da perdenti e loro evidentemente non lo sono.
Mi ha raccontato che hanno mangiato, bevuto bibite analcoliche, mangiato gelato e ballato tutta la sera. 
Per lei è stata l'ultima occasione di ritrovarsi tutti insieme prima della grande cerimonia che li incoronerà ufficialmente diplomati. Non che abbia avuto modo di spendere tempo con tutti i 400 presenti anche perché non li conosce tutti, ovviamente. Sa già che la stragrande maggioranza delle sue conoscenze e amicizie andranno perse, perché ognuno prenderà la sua strada, molti si trasferiranno per il college anche in altri stati e alcuni non aspettavano altro che cambiar aria! 
Alle 1 di notte la festa si è conclusa e si sono spostati a Boston a casa di amici. A questo punto del suo racconto ho avuto la sensazione che la ragazza abbia voluto un po' deviarmi e confondermi. Credo che abbia avuto inizio la parte della serata dove accadono cose non condivisibili. "Ho sentito dire" che questo è il momento dell'evento nel quale da qualche parte spuntano bevande non autorizzate e talvolta altri tipi di sostanze. O addirittura chi fa coppia fissa si lancia in altri tipi di danze sfrenate! Quando glielo chiedo Michaela sorride e mi dice che sì, è possibile. Non mi sono permessa di andare sul personale con le domande e lei non si è certo sbottonata. Addirittura mi dice di amici che hanno preso in affitto una casa per tutto il fine settimana perché una notte di festeggiamenti non erano abbastanza.
Le brillano gli occhi quando mi dice di aver aspettato questa serata per tutto l'anno di scuola, che era la prima volta che tornava a casa alle 3 del mattino, che per lei rappresenta un momento di svolta dal sapore dolce amato. La consapevolezza di chiudere un capitolo della sua vita, la paura del nuovo che la aspetta, università o lavoro che sia. Lanciarsi in qualcosa di sconosciuto non le piace, si sente insicura. Ma lo deve fare. Ha vinto una borsa di studio in un college perché è stata presa nella squadra di basket. Quindi avrà un appartamento nel campus avendo degli obblighi sportivi da rispettare, oltre che studiare. Doppio lavoro per lei perché se non studia e non rende nella sua quadra perde ogni tipo di finanziamento e le spese sono poi sulle spalle dei genitori. Ricordiamoci che qui l'educazione è business non un diritto. 
Ha scelto però un college vicino casa perché dice : "così posso tornare ogni volta che ne sento il bisogno". 
Quando mi parla delle sue paure mi fa pensare che gli adolescenti americani non sono poi così diversi da quelli italiani, le insicurezze di quell'età così delicata non hanno nazionalità. 
La differenza con i diplomandi americani è che questi non devono fare gli esami di maturità come i nostri. 
Si perdono quindi l'ebbrezza di sognarsi per anni e anni l'orale dell'esame di maturità o di fare incubi dove vengono a dirti che l'esame non è valido e va rifatto. A me succede ancora! 

A.

Ps: Good luck Michaela, enjoy the future! Xx